ADIS
Tra
queste manifestazioni sono comprese infezioni da microrganismi e
l'insorgenza di tumori sia comuni nella popolazione generale sia
caratteristici delle persone immunocompromesse.
L'agente eziologico
della patologia è il virus HIV. La sindrome è, allo stato attuale,
curabile con numerosi farmaci ma non ancora guaribile, non è
possibile infatti eradicare totalmente il virus dall'organismo che lo
ospita. Le terapie odierne, di gran lunga meglio tollerabili di
quelle usate al momento dell'emergenza nei primi anni ottanta,
riescono a ridurre la viremia a livelli bassissimi o non rilevabili
consentendo la rigenerazione dei linfociti e la prosecuzione di una
vita esente dalle malattie opportunistiche che normalmente si
presentano nelle persone non curate. L'andamento clinico-patologico
della sindrome è estremamente variabile tra gli individui perché la
progressione dell'infezione dipende dall'età, da fattori genetici
del virus o dell'ospite, dalle condizioni igieniche e dalla presenza
di co-infezioni. Nei paesi in cui le cure antiretrovirali e quelle
per le infezioni opportunistiche e neoplastiche sono maggiormente
disponibili, o, come in Italia, sostenute dal SSN, la mortalità
dell'AIDS è ridotta, non mancano però i problemi causati dagli
effetti collaterali, dallo sviluppo della resistenza ai farmaci e
dalla scarsa aderenza ai regimi terapeutici prescritti.- ZONE NEL MONDO :
Globalmente,
si stima che le persone affette dall'HIV siano 33 milioni circa
(fonte UNAIDS, 2007). Solo nel 2005, tra i 4,3 e i 6,6 milioni di
persone sono stati infettate e tra i 2,8 e i 3,6 milioni di persone
sono decedute per l'AIDS. Il valore più alto dal 1981.

In
medio oriente e in Nordafrica, con l'eccezione del Sudan, tutta
l'area presenta una prevalenza di HIV bassa. Attualmente vi sono
circa 600.000 infetti dal virus (compresi i 55.000 che si sono
aggiunti lo scorso anno) e nel 2003 l'AIDS ha ucciso circa 45.000
persone.
Nei
paesi dell'Europa dell'Est e dell'Asia Centrale l'epidemia è in
espansione con 1,3 milioni di persone sieropositive contro le 160.000
del 1995.
- I PRIMI SINTOMI:
I
primi sintomi dell'AIDS sono simili a quelli che si sviluppano in
soggetti con un normale sistema immunitario. La maggior parte sono
infezioni causate da batteri, virus, funghi, parassiti e altri
organismi. Negli individui affetti da AIDS sono comuni le infezioni
opportunistiche, e aumenta il rischio di sviluppare varie forme di
tumore come il Sarcoma di Kaposi, tumori del cervello e linfomi.
Sintomi comuni sono febbre, sudorazione specie notturna,
ingrossamento ghiandolare, tremore, debolezza e perdita di peso.
Senza il supporto terapeutico la morte sopravviene entro un anno. La
maggior parte dei pazienti muore per infezioni opportunistiche dovute
al progressivo indebolimento del sistema immunitario. Si ritiene che
il trattamento terapeutico denominato HAART consenta un incremento
dell'aspettativa di vita medio attorno ai 30 anni o, secondo alcuni
studi, anche oltre.
- DEFINIZIONE :
Fin
dal 1982 sono state coniate varie definizioni per il monitoraggio
epidemiologico dell'infezione: tra queste la definizione Bangui e
quella dell'Organizzazione Mondiale della Sanità datata 1994.
Tuttavia, non sono da intendersi come utili per la classificazione
clinica dei pazienti, in quanto non sono appropriate e specifiche. Il
sistema di classificazione usato dall'Organizzazione Mondiale della
Sanità e quello del CDC Centers for Disease Control può essere
utilizzato solo nei paesi sviluppati.
- CURA :
Al
momento non si guarisce dall'HIV o dall'AIDS e non esistono vaccini.
L'infezione da HIV porta all'AIDS ed, alla fine, al decesso. Tuttavia
nei paesi occidentali la maggior parte dei pazienti sopravvive per
molti anni dopo la diagnosi grazie alla disponibilità sul mercato
della terapia antiretrovirale a elevata attività (Highly Active
Antiretroviral Therapy o HAART ). In mancanza della HAART, il
passaggio dall'infezione da HIV all'AIDS si verifica in un arco di
tempo che va dai 9 ai dieci anni e il tasso medio di sopravvivenza
dopo che si sviluppa l'AIDS è di 9.2 mesi (Morgan e altri, 2002b).
La HAART aumenta notevolmente il tempo che intercorre dalla diagnosi
alla morte mentre continua la ricerca volta allo sviluppo di nuovi
farmaci e di vaccini.
Le
migliori possibilità offerte attualmente dalla HAART consistono in
combinazioni o "cocktail" di farmaci in gruppi di almeno
tre medicinali appartenenti ad almeno due famiglie, o "classi"
di agenti antiretrovirali. I regimi tipici consistono in due analoghi
nucleosidici della trascrittasi inversa insieme a un inibitore della
proteasi oppure un analogo non nucleosidico della trascrittasi
inversa.
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