Con disocupazione si intende il numero di persone che, in un dato momento, pur essendo in età lavorativa, non sono occupate.
La disocupazione con livelli più o meno elevati è un fenomeno quasi cronico nella realtà contemporanea. In Italia sono poche le zone dove tutti i residenti hanno un posto di lavoro, e tali situazioni carraterizzano comunque solo alcune località. Nel nostro Paese sono invece decisamente preocupanti i dati relativi alla disoccupazione al sud e quelli riguardanti i giovani e le donne.
Nel mese di gennaio 2012 il tasso di disoccupazione si è attestato, secondo stime provvisorie, al 9,2 %. Il tasso di disoccupazione giovanile si è attestato invece al 31,1 %. |
La disoccupazione può essere:
- VOLONTARIA (si verifica quando una persona, in età lavorativa, decide di non svolgere alcuna attività di lavoro)
- INVOLONTARIA non dipende da una scelta personale.
Le disoccupazioni
Volontaria: tutti coloro che pur essendo
in cerca di un’occupazione e quindi pur facendo parte della forza lavoro non accettano le condizioni vigenti sul mercato;
Involontaria:non dunque, persone che, pur
accettando le condizioni vigenti sul mercato del lavoro, non trovano
occupazione entro l’intervallo di tempo minimo richiesto dal passaggio
dalla precedente condizione non professionale.
Strutturale:Percentuale di disoccupati da più di dodici mesi sul totale dei
disoccupati, nasce dallo squilibrio permanente tra il tipo di lavoratori
richiesto dalle imprese e le persone in cerca di occupazione. Il
progresso tecnologico, per esempio, impone nuove specializzazioni in
molti settori, rendendo inadeguati i lavoratori che ne siano privi.
Colpisce interi settori o aree geografiche.
Tecnologica: La disoccupazione tecnologica è la disoccupazione provocata dai nuovi macchinari che "bruciano" quantità di forza lavoro.
In pratica: più macchinari e meno lavoratori = disoccupazione
Latente: è determinata da assunzioni irregolari e precarie
Frizionale:Condizione momentanea che si ha quando i lavoratori in cerca di impiego non lo trovano immediatamente e durante la ricerca vengono considerati disoccupati. L’ammontare dipende dalla frequenza con la quale i lavoratori cambiano lavoro e dal tempo impiegato per trovarne uno nuovo. Un certo livello di disoccupazione frizionale è ineliminabile, ma può essere in qualche modo ridotto da un più efficiente servizio di collocamento.
Ciclica: Viene considerata disoccupazione di breve periodo e si determina quando la domanda di lavoro complessivo è scarsa. Si manifesta soprattutto nelle fasi di recessione economica, quando la domanda di beni e servizi è bassa, per cui le imprese riducono la produzione e quindi anche l’occupazione ne risente, deviando il tasso di disoccupazione dal suo livello naturale.
Il lato positivo è che ora anche il Consiglio federale è consapevole del problema e intende prendere misure contro la disoccupazione giovanile. Tuttavia, sarà alquanto problematico spedire i giovani a fare il servizio militare non appena si ritrovano disoccupati.
Una corretta gestione dei rifiuti potrebbe portare 400.000 posti di lavoro entro il 2020. Per agevolare la situazione lavorativa dei giovani italiani, il Governo Monti dovrebbe pensare a bloccare tutti i meccanismi che prevedono lo smaltimento illegale dei rifiuti che non solo danneggia l’ambiente ma arricchisce le casse dei malavitosi e aumenta il numero dei lavoratori a nero e non garantisce alcuna tutela sul lavoro.
L’Italia non dispone di infrastrutture adeguate per la raccolta differenziata e l’allestimento di queste potrebbe muovere un business con la creazione di un settore forte garantendo così migliaia e migliaia di posti di lavoro. La strategia che sta attuando il governo Monti mira allo sviluppo di figure professionali più forti, invece di agire creando posti di lavoro in modo diretto, il governo Monti ha lanciato le cosiddette ssrl, società che possono essere fondate dai giovani in modo agevolato.
Le ssrl sono società semplificate a responsabilità limitata, tali società possono essere attivate senza limiti drastici di capitali. Prima per fondare una società occorreva almeno un patrimonio di 10.000 euro. Per le ssrl non ci sarà bisogno di costi notarili e vi saranno anche meno controlli e verifiche. Fondare una società sarà più facile ma in questo modo, con meno controlli e verifiche, non sarà più facile anche per le attività malavitose mettere le mani su un nuovo strumento?
L’ideale per un giovane professionista che ha voglia di fare e muoversi nel settore imprenditoriale, sarebbe quello di fondare un’attività che sia ecologicamente adeguata. Per i piani aziendali sostenibili, infatti, sono presenti incentivi ad hoc, ne sono un esempio le tariffe incentivanti previste dal Conto Energia, dedicate a privati, piccole o grandi aziende. Insieme agli incentivi per i progetti sostenibili, i giovani potrebbero accedere anche ai fondi europei per l’imprenditoria giovanile.
Maggiore accessibilità alle professioni, imprese pensate per i giovani, nuovi piani di ammortizzazione…. ma la green economy? Green economy non significa solo investire nelle rinnovabili. Un piano di gestione dei rifiuti rientra nella green economy come la valorizzazione dei beni paesaggistici e naturalistici del nostro Paese. Sembra che nel settore lavorativo, il governo Monti stia sottovolutando troppo il ruolo della green economy.
Tecnologica: La disoccupazione tecnologica è la disoccupazione provocata dai nuovi macchinari che "bruciano" quantità di forza lavoro.
In pratica: più macchinari e meno lavoratori = disoccupazione
Latente: è determinata da assunzioni irregolari e precarie
Frizionale:Condizione momentanea che si ha quando i lavoratori in cerca di impiego non lo trovano immediatamente e durante la ricerca vengono considerati disoccupati. L’ammontare dipende dalla frequenza con la quale i lavoratori cambiano lavoro e dal tempo impiegato per trovarne uno nuovo. Un certo livello di disoccupazione frizionale è ineliminabile, ma può essere in qualche modo ridotto da un più efficiente servizio di collocamento.
Ciclica: Viene considerata disoccupazione di breve periodo e si determina quando la domanda di lavoro complessivo è scarsa. Si manifesta soprattutto nelle fasi di recessione economica, quando la domanda di beni e servizi è bassa, per cui le imprese riducono la produzione e quindi anche l’occupazione ne risente, deviando il tasso di disoccupazione dal suo livello naturale.
COME COMBATTERE LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE:
La disoccupazione giovanile sta diventando un problema sempre
maggiore. Ne sono colpiti sia i giovani che al termine della scuola non
trovano un posto di apprendistato, sia i giovani adulti che al termine
dell'apprendistato o degli studi non trovano lavoro. Secondo uno studio
della RIFOS, in Svizzera ci sono oltre 50 000 giovani disoccupati e 48
000 giovani che vorrebbero lavorare (di più). All'inizio della vita
professionale non essere necessari ed essere messi da parte è per i
giovani una delle esperienze peggiori che comporta costi elevati.
Depressione, dipendenza, suicidio, aggressione contro se stessi e contro
gli altri, violenza e criminalità sono conseguenze frequenti.Il lato positivo è che ora anche il Consiglio federale è consapevole del problema e intende prendere misure contro la disoccupazione giovanile. Tuttavia, sarà alquanto problematico spedire i giovani a fare il servizio militare non appena si ritrovano disoccupati.
Disoccupazione giovanile e Governo Monti
Il governo Monti sta cercando di apportare nuovi
piani di ammortizzazione sociale e più flessibilità per aumentare le
possibilità di lavoro tra i giovani. La crisi del mercato occupazionale
colpisce tutte le fasce di età ma i più a rischio sono gli under 35.
Mentre Monti cerca riforme e pone il suo sguardo altrove, nessuno sembra
vedere i piani che porterebbero maggior posti di lavoro risolvendo al
contempo il problema rifiuti in Italia.Una corretta gestione dei rifiuti potrebbe portare 400.000 posti di lavoro entro il 2020. Per agevolare la situazione lavorativa dei giovani italiani, il Governo Monti dovrebbe pensare a bloccare tutti i meccanismi che prevedono lo smaltimento illegale dei rifiuti che non solo danneggia l’ambiente ma arricchisce le casse dei malavitosi e aumenta il numero dei lavoratori a nero e non garantisce alcuna tutela sul lavoro.
L’Italia non dispone di infrastrutture adeguate per la raccolta differenziata e l’allestimento di queste potrebbe muovere un business con la creazione di un settore forte garantendo così migliaia e migliaia di posti di lavoro. La strategia che sta attuando il governo Monti mira allo sviluppo di figure professionali più forti, invece di agire creando posti di lavoro in modo diretto, il governo Monti ha lanciato le cosiddette ssrl, società che possono essere fondate dai giovani in modo agevolato.
Le ssrl sono società semplificate a responsabilità limitata, tali società possono essere attivate senza limiti drastici di capitali. Prima per fondare una società occorreva almeno un patrimonio di 10.000 euro. Per le ssrl non ci sarà bisogno di costi notarili e vi saranno anche meno controlli e verifiche. Fondare una società sarà più facile ma in questo modo, con meno controlli e verifiche, non sarà più facile anche per le attività malavitose mettere le mani su un nuovo strumento?
L’ideale per un giovane professionista che ha voglia di fare e muoversi nel settore imprenditoriale, sarebbe quello di fondare un’attività che sia ecologicamente adeguata. Per i piani aziendali sostenibili, infatti, sono presenti incentivi ad hoc, ne sono un esempio le tariffe incentivanti previste dal Conto Energia, dedicate a privati, piccole o grandi aziende. Insieme agli incentivi per i progetti sostenibili, i giovani potrebbero accedere anche ai fondi europei per l’imprenditoria giovanile.
Maggiore accessibilità alle professioni, imprese pensate per i giovani, nuovi piani di ammortizzazione…. ma la green economy? Green economy non significa solo investire nelle rinnovabili. Un piano di gestione dei rifiuti rientra nella green economy come la valorizzazione dei beni paesaggistici e naturalistici del nostro Paese. Sembra che nel settore lavorativo, il governo Monti stia sottovolutando troppo il ruolo della green economy.
ULTIMI DATI SULLA DISOCCUPAZIONE (2 maggio 2012)
Il tasso di disoccupazione vola al 9,8% a marzo – secondo i dati
provvisori dell’Istat – dal 9,6% di febbraio: si tratta del dato più
alto dal 2004,Record assoluto per la disoccupazione giovanile a marzo.
Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni schizza al 35,9%: è il dato più
alto sia dall’inizio delle serie storiche mensili (gennaio 2004) sia da
quelle trimestrali (quarto trimestre 1992). A marzo – secondo i dati
provvisori dell’Istat – risulta disoccupato più di un giovane su tre di
coloro che partecipano attivamente al mercato del lavoro. Sono oltre 2
milioni e mezzo i disoccupati in Italia nel mese di marzo. Secondo i
dati provvisori dell’Istat il numero dei disoccupati, a marzo, è pari a
2.506.000: si tratta del dato più alto dal gennaio 2004 (anno d’inizio
delle serie storiche mensili) e dal quarto trimestre del 1999,
considerando le serie storiche trimestrali. Il numero dei disoccupati a
marzo è aumentato su base annua di 476 mila unità (+23,4%) e su base
mensile di 66 mila. Il dato annuale risente dell’aumento delle persone
sul mercato del lavoro, gli inattivi tra i 15 e i 64 anni, infatti, sono
diminuiti di 427.000 unità.
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